mercoledì 30 ottobre 2013

Dal Sindaco con un clic! Storia di un'impresa.


Questo è il racconto di una storia a lieto fine che riguarda me, un gruppo di amici e le istituzioni.
Analizzando i fattori sembrerebbe fantascienza, soprattutto di questi tempi, ed invece è successo davvero, ma andiamo con ordine.

Sfiduciata dall'ambiente politico ed esasperata da una città sempre più malconcia, ho deciso di sfruttare l'elezione del nuovo Sindaco di Roma per testare quanto questa ventata di novità rappresentasse una svolta o l'ennesimo bla bla bla .
Decido quindi di raccogliere le idee su come io vorrei migliorare la città, su un tema come la mobilità che affligge tutti i romani e mi è molto caro.
Apro il computer, faccio un bel respiro e scrivo la seguente email:

Gentile Sindaco,
Non se mai riceverà o leggerà questa email ma io provo comunque a scriverle sperando che il Palazzo è più vicino ai cittadini dal suo arrivo.
Sono una giovane romana, lavoratrice, laureata. Rappresento quella fascia di giovani penalizzati fortemente da questa crisi e residenti in una splendida città che purtroppo da anni è trascurata.
Vado subito al dunque: spero che con il suo arrivo le cose cambino.
Ammiro la scelta della pedonalizzazione dei Fori e ho sorriso di cuore al suo arrivo in bicicletta al Campidoglio, essendo io una fautrice della bicicletta come mezzo di trasporto anche nella frenetica Roma.
Vorrei vedere questa città con una mobilità più funzionale ed è per questo che le scrivo.
Se mai avrà tempo di ascoltare il parere di una giovane romana, la prego di prestare attenzione a questa lettera.
Pedonalizzi ancora, incrementi le piste ciclabili, renda i romani fieri di una città eterna con meno traffico e più mezzi sostenibili. Aumenti le vetture car sharing e faccia la giusta pubblicità a queste iniziative.
Vorrei poterla incontrare di persona, per poter discutere con lei di alcune idee che abbiamo buttato giù con degli amici per migliorare la città.
Credo nella buona politica e nel buon governo. Credo nelle amministrazioni locali come primo veicolo di fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini. Spero che lei ascolterà questo appello e accolga la mia richiesta di incontrarla, mi piacerebbe avere un sindaco con cui poter “parlare”.
Cordialmente

Una volta premuto il tasto invio ero convinta che la cosa sarebbe caduta nel dimenticatoio, l’ennesima mail che avrebbe affollato l’account del comune di Roma.
Mi son detta, con tanto pregiudizio, che nessuno l’avrebbe letta e se sì non facendo parte di nessun gruppo/associazione/partito/ non gli avrebbero dato peso.
Forte di queste convinzioni archivio la cosa e mi preparo all’ennesima delusione.

Poi succede la magia, pochi giorni dopo vengo contattata dalla segreteria del Sindaco per avere maggiori dettagli su questa richiesta d’incontro.
A quel punto, sbalordita dalla reattività, butto giù una presentazione più strutturata delle idee che avevo/avevamo in mente e mi presento al Campidoglio.

Salendo le antiche scale in un caldo pomeriggio di Settembre mi sento già privilegiatissima ad essere lì e son convinta che l’incontro con lo staff di Marino sia già un risultato ben oltre le aspettative.
Respiro ancora e entro nell’ufficio, vengo accolta da un gentilissimo staff: Maria Rita di Virgilio e il Dottor Tricarico. Mi chiedono di raccontargli un po chi sono, cosa pensavo di dire al Sindaco e mi informano che lo incontrerò davvero assieme al gruppo di persone che menzionavo nell’email.
Mi spiegano che in Sindaco è molto attento al tema della mobilità sostenibile, è un ciclista convinto e quindi ha letto con interesse la mia email. Vengo invitata ad inviare una presentazione del gruppo e ad utilizzare il tempo che avrei avuto in maniera fruttifera, presentando proposte fattibili e possibilmente low budget.

La mia espressione incredula ed euforica fa sorridere tutti ed esco dall’ufficio con un ottimo spirito.
Vista la considerazione ricevuta, la disponibilità e l’opportunità che stavo per avere ho riunito la squadra al completo per lavorare più seriamente sulle proposte da presentare.
Avendo ottenuto l’incontro era fondamentale concentrarci sull'efficacia delle proposte e sulla facilità di realizzazione.

Muniti di bicicletta e buona volontà abbiamo lavorato in dettaglio sulle seguenti tematiche da presentare:
·      Intermodalità
·      Aumento ciclabili low cost
·      Bike Sharing
·      Incentivi acquisto bici con sgravi fiscali
·      Problemi ciclisti urbani, pericoli e miglioramenti
·       Delibera 2012 dove siamo?
·      Car pooling

Durante la preparazione

La nostra idea é dare voce ad iniziative realizzate in altre città, italiane ed estere, e proporle su Roma che non eccelle per iniziative a favore dei ciclisti.

Dopo riunioni/discussioni ed interessanti ricerche sullo stato dell'arte delle regolamentazioni romane in tema di mobilità, buttiamo giù una presentazione piuttosto sintetica, ma visivamente efficace da presentare.
Ci armiamo quindi di coraggio, sorrisi e forti convinzioni puntando dritto al Campidoglio.

L'incontro si è svolto in tardo, tardissimo pomeriggio e questo testimonia con piacere che i lavori al comune proseguono anche dopo il tramonto.
Veniamo ricevuti in una bellissima sala e all'incontro sono presenti il Sindaco Ignazio Marino, l'Assessore alla mobilità Guido Improta, il Capo dei Vigili urbani e il suo vice e Roberto Tricarico dello staff del Sindaco.


Il nostro biglietto da visita
Emozionati entriamo decisi nell'enorme sala e discutiamo per ben 45 minuti delle nostre idee.
Abbiamo analizzato tutti i punti sulle ciclabili e l'interscambio con i mezzi pubblici, chiesto a che punto siamo con l'attuazione della delibera 2012 dell'amministrazione precedente sul piano quadro della mobilità, proposto spunti nuovi come il car pooling per incentivare l'utilizzo delle 4 ruote con più passeggeri possibili.
Alcune delle nostre idee son piaciute, altre fan già parte dei prossimi passi dell'Assessore ed alcune ci hanno promesso verranno prese in seria considerazione.
Per gli interessati la presentazione completa la potete scaricare da qui:
Ci hanno dato appuntamento tra un anno per far il punto delle cose attuate ed eventuali work in progress, ovviamente ci ripresenteremo puntuali e testimonieremo i risultati.
La presentazione

Nel vivo della discussione
Terminato il colloquio e ricevuti i complimenti dal Sindaco per il nostro impegno siamo usciti a festeggiare come si fa dopo ogni impresa degna di questo nome!
Sappiamo che è solo un minuscolo passo verso i milioni di problemi della capitale ma sappiamo anche che se non ci si prova nemmeno è troppo facile lamentarsi.
Speriamo che almeno una delle nostre idee sarà presa in considerazione e se anche dovesse giovare ad un unico ciclista urbano, saremo fieri del nostro lavoro.
Questa esperienza ci ha lasciato un senso di condivisione e positività che non provavamo da tempo verso le istituzioni. In una città difficile come Roma riuscire a parlare con il Sindaco in persona dopo un'email credo sia il segno di un enorme passo avanti verso la partecipazione.
Noi siamo gli elettori, è giusto che gli eletti rispondano alle nostre iniziative.
Inoltre siamo giovani ed abbiamo diritto più dei grandi a contribuire a migliorare la nostra comunità visto la brutta eredità che ci hanno lasciato.
Quindi be positive and reactive, se non ci proviamo non lo cambieremo mai questo mondo.

Un grazie speciale ai miei compagni d'avventura: Enrico, Federico, Francesca, Marco, Margherita, Mattia e Valeria. 




lunedì 21 ottobre 2013

Fatti&Misfatti


La crisi c’è,  si vede, si sente ma soprattutto si parla.

Nelle mie innumerevoli corse in taxi per/da l’aeroporto approfitto sempre di ottime chiacchiere in compagnia dei tassisti romani, inesauribile e genuina fonte di informazione.
Ognuno di loro ha sempre qualcosa da raccontare e nei lunghi tragitti, aumentando il tempo aumenta anche la profondità delle discussioni.
Nel giro di pochi giorni mi son trovata a far due lunghe tratte in loro compagnia. 

Il primo tassista, uomo di mezza età, simpatico, romanissimo ed ex dipendente Alitalia (equipaggio a terra); la seconda era donna, cicciottina, simpatica e sulla trentacinquina.
Molto diversi come temperamento, parlantina e stile di guida ma in un men che non si dica dal parlare del tempo siamo passati ai discorsi seri, quelli che aimé tormentano tutta la nostra Italia.
Disoccupazione, sprechi, tasse, caos burocratico gli ovvi argomenti toccati ed entrambi con estrema amarezza mi hanno raccontato delle loro difficoltà a mantenere i figli ed arrivare a fine mese visto l’incredibile aumento del peso fiscale anche sulla loro categoria.
Purtroppo io, che rappresento la generazione più  colpita da questa crisi, non facevo che annuire e accodarmi alle loro polemiche. Non ne so molto di taxi ma capisco e condivido le loro preoccupazioni.

La cosa curiosa arriva in un secondo momento, entrambi chi per esperienza diretta chi per amicizie nel settore, mi raccontano gli scandali che hanno vissuto in prima persona in Alitalia e visto che è notizia di questi giorni la ricapitalizzazione, quale miglior spunto per  deliziarmi con le loro storie.

Mi racconta il primo di come fu assunto negli anni 80: conosceva il sottosegretario ai trasporti dell’epoca. Per lui, da poco diplomato, l’ingresso con contratto a tempo indeterminato fu cosa immediata e si ritrovò a 20 anni con un ottimo stipendio senza aver nemmeno fatto un vero colloquio.
 Il bello arriva dopo, lui si aspettava che nonostante la spintarella avrebbe avuto comunque del lavoro da fare e invece venne piazzato nell’ufficio delle registrazioni dei ticket ristorante dove aveva quattro pratiche al giorno da registrare da dividere con altri cinque colleghi. Risultato: le otto ore di lavoro erano trascorse al bar, nel terminale con il cortile fumatori e a chiacchierare.
Si licenziò dopo due anni perché prese coraggio e si accorse che se avesse continuato così gli si sarebbe atrofizzato il cervello. Oggi è un tassista, mantiene 3 figli a fatica ma ha di certo molto da fare a sua detta.

Lei, la tassita del ritorno, ha una sua cara amica in Alitalia, servizi Cargo. Anche lei entrata alla fine degli anni 80, quando l’azienda assunse il triplo dell’organico necessario.
La sua amica fino a cinque anni fa veniva presa da una navetta Alitalia che andava a prendere tutti i dipendenti a terra. Poi con l’arrivo della CAI almeno questo servizio si è tagliato. Entrò all’epoca con contratto a tempo indeterminato ed ancora oggi gode, navetta a parte, di enormi privilegi contrattuali. Non mi ha dato dettagli sulla sua posizione ma la tassista mi riferisce con tono indignato che l’amica si permette ancora di lamentarsi.
Oltre alle esperienze raccontate mi è stato detto da entrambi, nella fase flusso di coscienza, che in quegli anni l’Alitalia era il collocamento di tutto il Paese e conoscendo qualcuno dal municipio al Quirinale si entrava.

Ci stupiamo dunque che l’Alitalia abbia un buco di miliardi insanabile anche dopo la nuova era?
Ci stupiamo che questi enormi privilegi che godono i dipendenti siano la causa dell’arrancaggio dell’intera azienda?
La cosa però di cui mi stupisco è che i loro sindacati si permettano ancora di scioperare.

Non penso che valga per tutti questa inaccetabile verità, certamente ci saranno persone preparate e lavoratrici che fanno il loro dovere. Il punto però è che se moltiplichiamo questa inefficienza ai Ministeri/alle agenzie/ alle aziende statali ed ex statali tutto si spiega.
Si spiega la disoccupazione giovanile, i buchi, le tasse che non bastano mai e chi più ne ha più ne metta.

Cito le parole veraci della tassista numero 2: “Avete magnato fino a mo, se è il caso di andarvene mo ve ne annate”.