venerdì 19 dicembre 2014

La settimana di Virgola

 La donna dell'anno è lei.
Altro che Anna Wintour & Belen.  Libby Lane, è questo il nome della donna che merita a mio avviso gli applausi del 2014...
Politica & Talent, pensiamoci!
..Immaginate che soddisfazione poter scegliere puntata dopo puntata, il prossimo sindaco o il prossimo Premier...
La mafia siamo noi
...In questi giorni siamo logorati dalle notizie sulla Mafia a Roma, tutti arrestati, indagati, coinvolti. Non c'è destra e non c'è sinistra, non c'è amministrazione che si salvi. E' tutto marcio, è tutto corrotto.
Purtroppo non c'è nulla da fare. Ce l'abbiamo nel sangue. Per quanto io per prima mi indigno e mi vergogno, devo rassegnarmi alla realtà. L'Italia è la mafia...

giovedì 18 dicembre 2014

La donna dell'anno è lei

Altro che Anna Wintour & Belen.  Libby Lane, è questo il nome della donna che merita a mio avviso gli applausi del 2014.
48 anni, pastore dal 2007 e simbolo di quel cambiamento radicale che nella "nostra" Chiesa non avverrà mai.
La Signora in questione è la prima donna Vescovo nominata dalla Chiesa Anglicana. Dopo una battaglia durata un ventennio, risale infatti al '92 l'ammissione delle donne alla carriera ecclesiastica per gli inglesi, finalmente arriva il lascia passare.
Gli anglicani cambiano rotta e modificano le regole per permettere alle Ladies la nomina alla massima carica prevista.
Addirittura Cameron ha cinguettato per congratularsi con Libby e l'intera Chiesa per questo passo verso l'uguaglianza di genere.
Che gli inglesi siano avanti si sa, che la modernità passi anche per la fede pure.
E come al solito oltremanica non ne sbagliano una, riuscendo a scalfire anche quell'utlimo muro di discriminazione.


La Lane pare sia un ottimo pastore, una donna fortissima e molto consapevole del simbolo che rappresenta. E' laureata ad Oxford, sposata con un sacerdote e ha due figli. Pare studi il sassofono e tifi Manchester United, insomma una donna normale, con tutto quello che la normalità può voler dire.
La sua carica inoltre la rende eleggibile per la Camera dei Lord come rappresentante della Chiesa e quindi la sua influenza potrà sconfinare il perimetro di una diocesi.
La mia personale nomina a donna dell'anno è infondo dedicata alle donne inglesi nella persona di Libby, che meglio di noi hanno lottato e raggiunto la parità.

Non si tratta di questioni religiose,  non so nemmeno cosa professa la Chiesa Anglicana ma si tratta di costume, cultura.
A mio avviso la Chiesa è fatta di esseri umani, come una società o un' orchestra. Tollerare discriminazioni lì, come altrove è assurdo.
Mi chiedo se noi mai ci arriveremo a tanta apertura.  Consideriamo anche quanto la Chiesa in Italia è importante, molto più che in Inghilterra,  quindi aprire le porte alle donne sarebbe un bel passo per fedeli e non.
I nostri giornali hanno riportato la notizia in sordina, come fosse poco importante, difficile immaginare il perché!Credo che scardinare il maschilismo del sistema ecclesiastico sia più difficile che ripulire i conti dello IOR.
D'altronde l'unico passo avanti della nostra influente Chiesa è stato un account twetter e un Papa poco corrotto, dovremmo apprezzare comunque?

Anyway che gli inglesi si godano l'ennesimo primato. Noi restiamo qui a combattere ancora per le nostre antiche battaglie.


lunedì 15 dicembre 2014

Politica&Talent, pensiamoci!

Devo dire che era dai tempi di Morgan cacciato per droghe che non ricordo tante polemiche sull'annuncio dei "big" Sanremesi.
Del resto se nei famigerati 20, circa la metà provengono dalla Corte dei talent, un pò di sbigottimento è più che lecito. Se poi ci aggiungiamo che il Fragolino "X"  in tempi record ha vinto ed è entrato diretto come fosse parte integrante del premio, l'incommentabile rasenta il ridicolo.
Se quindi le discografiche in Italia dettano le loro leggi, decidendo che gli artisti o passano prima per la TV oppure  loro non ci investono nemmeno un euro, che ne dite di trasformare questa spaventosa macchina in qualcosa di utile?
Pensavo che potremmo inventarci un talent della poltica. 

Immaginate che soddisfazione poter scegliere puntata dopo puntata, il prossimo sindaco o il prossimo Premier. 12 talentuosi aspiranti politici che si sfidano in prima serata a copli di stress-test. Potebbero esserci gare per testare velocità nello scrivere una riforma sensata, prove di public speaking  in inglese, pressure test su resistenza a corruzione e duetti con leaders Europei.

Una specie di giochi senza frontiere dedicato alle mille sfaccettature della vita da rappresentante del popolo.
Per citare Cattelan, altro che pubblico quinto giudice, diventeremmo il primo giudice di diritto.
Chi vince poi, si è impegnato dall'inizio a garantire un certo comportamento etico e produttivo, dettato da chi investe su di loro quindi NOI!
Del resto come la discografica in questione imprigiona i vincitori con vincoli contrattuali da capogiro, vuoi che non possiamo sbizzarrirci in clausole serratissime per chi sgarra?
Sarebbe a quel punto ripercorso il meccanismo del talent, se lo vinci una settimana dopo sei tra i candidati alle prossime elezioni. Il pubblico ti conosce già, hai dimostrato con varie prove che potresti cavartela, i soldi per la campagna elettorale son risparmiati e forse ci scappa pure che, dovendo mantenere i contratti con gli sponsor, ci penserai due volte ad andare a panzo con i boss.

Se qualche Amico di Maria sta leggendo, che butti giù qualche proposta così il prossimo "Tu si que vales" lo facciamo presentare a Napolitano!


mercoledì 10 dicembre 2014

Una sbirciata nel mondo dello spettacolo: Hermes Greco in #UnGiornoDa_Comico


La rubrica #UnGiornoDa ritorna con un nuovo racconto. Una frizzante intervista a Hermes Greco, talentuoso attore comico che ci racconta come si svolge la sua vita dentro e fuori dal palco.Scoprirete con me che spenti i riflettori la strada è dura e tortuosa per arrivare in cima.
Grazie mille a Hermes e alla preziosissima Ludovica, Buona fortuna ad entrambi!



venerdì 5 dicembre 2014

La Mafia siamo noi

In questi giorni siamo logorati dalle notizie sulla Mafia a Roma, tutti arrestati, indagati, coinvolti. Non c'è destra e non c'è sinistra, non c'è amministrazione che si salvi. E' tutto marcio, è tutto corrotto.

Purtroppo non c'è nulla da fare. Ce l'abbiamo nel sangue. Per quanto io per prima mi indigno e mi vergogno, devo rassegnarmi alla realtà. L'Italia è la mafia. Non mi riferisco alla concezione “usuale” di mafia, quella che uccide, quella degli attentati e della droga. Mi riferisco alla mafia come modo di pensare, modo di essere, modo di agire. 
Mi spiego: vedo attorno a me l'esatto atteggiamento di chi è ai piani alti, semplicemente in piccolo. Respiro quotidianamente, dagli “insospettabili”, quell'atteggiamento che è all'origine di tutto questo schifo.

E' costume, è società. Non c'è l'Italia pulita che credo di rappresentare. Ci son pochi retti e tanti, tantissimi storti.

E' facile, indicare il politico di turno come indegna figura. Quante volte ci si trova intorno ad una bella tavola a conversare su quanto Montecitorio vada raso al suolo e ormai ci mettiamo pure il Campidoglio. Su quanto quest'Italia corrotta non la vogliamo e ci fa venire voglia di scappare.

Ma i politici, i nostri amministratori siamo noi.

Se vogliamo realmente lamentarci non possiamo parlare all'antipasto di Alemanno corrotto e al dessert di come non pagare l'Iva impicciando i conti. O riempirci la bocca di lotta alla mafia e poi chiamare l'amico in questura per toglierci la multa. Non possiamo essere arrabbiati di pagare tante tasse, se poi lo zio avvocato guadagna 100 e dichiara 10 (però ci fa bellissimi regali a Natale).

Andiamo, siamo sinceri. Nel nostro piccolo orticello, chi più chi meno, facciamo tutti così.

Il problema quindi è la nostra mentalità, la nostra cultura civile praticamente inesistente. Con questo non voglio screditare le indignazioni di questi giorni, anzi. E' tutto inaccettabile e va bene denunciarlo, ma invito tutti a riflettere sul nostro piccolo.

Se oggi evadiamo 20 perché il nostro budget è 50 e la nostra vita è adeguata sul livello 50, cosa faremmo se ci ritrovassimo a guadagnare 5000 e quindi a vivere all'altezza di questo standard? La risposta è che invece di evadere 20, evaderemmo 2000. Se oggi facendo un favore all'amico mi guadagno solo un buon Brunello a Natale, domani diventassi il Presidente di qualcosa comunque lo aiuterei e verrei ringraziato con un appartamento al posto del vino.
E' così, noi italiani siamo così, è solo questione di proporzioni. Poco potere, poca corruzione tanto potere, tanta corruzione.
Buona riflessione a tutti.